sabato 21 giugno 2008

Jack Staff Vol 1: Everything used to be Black and White

La lettura di Everything used to be Black adn White, raccolta dei primi sei numeri della serie di Jack Staff, mi ha convinto di una cosa: Paul Grist è riuscito nel non semplice compito di creare un supereroe dalle storie complesse e al contempo divertenti da leggere.



Il divertimento deriva sia dalla capacità di Grist di pennellare un gran numero di comprimari e nemici che a seconda del caso omaggiano, satirizzano o ribaltano corrispettivi ben noti, sia dalla decisione di suddividere ogni storia in brevissimi capitoli che seguono di volta in volta uno o più personaggi, cambiando nel contempo registro stilistico e passando dal genere supereroistico vero e proprio a quello poliziesco, all'horror o al sovrannaturale, il tutto mantenendo una leggibilità esemplare e, come detto, divertimento a pacchi.

Altro punto a favore della serie sono i personaggi femminili, numerosi, sfaccettati e che spesso anche qui ribaltano situazioni classiche. In questo è esemplare il personaggio di Becky Burdock che se all'inizio può sembrare la solita ragazza in pericolo diviene poi un personaggio completamente diverso e dotato di un carattere ben definito.

Per quanto riguarda questo primo volume credo che l'immagine che segue riassuma molto bene le peculiarità della serie. La scena è tratta dal quinto numero della serie e da qui in poi saranno SPOILER come se piovesse, ergo siete avvisati.


Clicca per una dimensione spoiler

Alla sinistra potete vedere Patricia Carthy, la bambina che indossa l'armatura nota come Robot Man e che vedete sullo sfondo in una bella immagine che è sia ricordo che anticipazione degli scontri con il suo acerrimo nemico, il Dr. Tempest, l'uomo che vedete alla destra.

Patricia si trova in ospedale perché, nelle vesti di Robot Man, ha aiutato Jack Staff a sconfiggere il più grande eroe degli USA divenuto vampiro e che da 50 anni stava ciucciando anime in giro per il mondo. Il Dr. Tempest ha scoperto la sua identità e come potete immaginare è giusto un filo scoglionato dallo scoprire che ad averlo battuto decine di volte è stata una bambina paraplegica e, senza il minimo tentennamento, ingaggia battaglia per ucciderla.

Quella che potrebbe essere una sequenza estemporanea usata da Grist solo per allungare il brodo in realtà si rivela essere l'ennesimo tassello nella costruzione di un universo complesso quando ci si rende conto che degli scontri tra Robot Man e Dr. Tempest avevamo sentito parlare la prima volta uno speaker radio nella prima pagina del primo numero di Jack Staff.

Come dicevo, un'immagine esemplare.

Se vi sfagiola potete leggere il primo numero online sul sito della Image, cliccate qui.

Per quanto mi riguarda è la miglior lettura della settimana.

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