martedì 25 giugno 2013

Richard Matheson, uno scrittore che conoscete anche se non lo sapete

Richard Matheson è morto da un paio di giorni. Uno di quelli che ho letto con più piacere. Scrittore di fantascienza dalla produzione solida e vasta, molti racconti e alcuni romanzi. E un successo più mainstream di quanto si possa pensare.

Perché anche se non avete mai letto nulla di suo, magari avete visto qualcosa tratto dai suoi lavori.

Vi direi Io Sono leggenda, quello con Will Smith. Ma ve lo dico solo perché è stata l’ultima incarnazione e quella che, credo, abbia avuto più successo di pubblico. Peccato il film sia una merda che sputtana del tutto il senso del romanzo. Storia che era già stata adattata meglio per il cinema nel ’64 con protagonista Vincent Price e nel ’71 con Charlton Eston. Ok, quello con Eston era influenzato pesantemente dalla cultura hippy e dalla controcultura conservativa, staccandosi molto dal romanzo originale. Ma nel suo modo un po’ delirante è un film che a mio avviso merita.

Però di Matheson potreste aver visto Real Steel, oppure The Box (ma preferibilmente l’episodio di Twilight Zone, che si intitola Button, Button), oppure ancora Stir of Echoes con Kevin Bacon ossessionato da un fantasma del passato.

Tra i vari film adattati dai suoi lavori, uno dei miei preferiti se non il preferito in assoluto è Duel. Diretto da Spielberg per 90 minuti scarsi, una trama da 10 parole, una troupe televisiva, tempi strettissimi per girarlo. E ne esce un thriller con un ritmo della madonna che a distanza di più di 40 anni continua a essere un gioiellino. Tra l’altro se masticate l’inglese, lo trovate completo su Youtube.

E poi diversi episodi di Twilight Zone, Alfred Hitchcock presents, Star Trek e via così.


Ovvio che se volete capire davvero che scrittore fosse vi tocca leggere qualcosa di suo. Però mi ha sempre colpito come sia stato uno degli autori più adattati ma allo stesso tempo meno noti dal grande pubblico. O magari è così solo in Italia, non saprei. 

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